Leggi le mail

 

Nota: chiunque non desideri veder pubblicata la propria corrispondenza privata con Dani,
può inviare un messaggio al curatore del sito, cliccando
qui.

Nel Marzo 2002 Dani si presenta così

Sono Dani Scaini,
dirigente del 3° Circolo di Sanremo.
Dal '96/97 faccio parte delle liste di discussione del didaweb e sono
moderatore di dw-primaria e dw-dirigenti.
L'anno scorso ho frequentato il corso on-line sui
Metodi della comunicazione e apprendimento in rete di Firenze con Calvani.
Sono anni che mi occupo di corsi di formazione soprattutto in presenza,
da due anni in vari corsi, nella mia provincia, ho iniziato esperienze
strutturate on-line.
Quest'anno con tutti i docenti del Circolo stiamo facendo un'esperienza
di formazione su Qualità della didattica: condividere le pratiche
professionali con momenti in presenza ma sopratutto con gruppi di lavoro
on-line.

Sul web oltre ai lavori della mia scuola, curo la rubrica Valutazione di
Pavone Risorse
http://www.pavonerisorse.to.it/valutare/valutare.htm

Ho una formazione specifica sui metodi della valutazione scolastica e in
didattica sperimentale.

L. e Lu. mi hanno chiesto di partecipare a questo gruppo e in
genere non mi tiro indietro se devo dare una mano per tentare nuove strade.

Ciao a tutti
Dani Scaini

Ed ancora

Dani Scaini
nato a Udine il 13/7/1953
Dirigente Scolastico - 3° Circolo SAN REMO (Imperia)
E-Mail d.scaini@sistel.it -
Sito Web: http://www.sanremonet.com/scuole/3circolo/index.htm

moderazione dw-primaria
moderazione dw-dirigenti

Vorrei portare un contributo positivo, anche se ho solo argomentazioni
povere, alle molte questioni indicate da A. L. nel suo messaggio di
>Tuesday, December 31, 2002 3:14 AM  Subject: [progetto-didaweb] un problema
che si ripeterà.>

Distinguo i vari problemi per semplicità di esposizione anche se sono molto
aggrovigliati.

Per il problema tra E. H. e R. A.B., persone che ho avuto modo di
apprezzare in questi anni, mi sembra che la situazione abbia connotati
personali innescata anche da messaggi privati. Credo debbano essere loro in
primis a risolverla magari grazie alla disponibilità dichiarata di R.
e togliendo il messaggio che potrebbe creare fastidi ad A. (Nella
netiquette si potrebbe indicare un articolo specifico per manlevare la
responsabilità dei moderatori in questioni di questo tipo)

Ora per la situazione di didaweb generale;
considerato il tournover degli iscritti,
considerato che le motivazioni degli attuali iscritti sembrano diverse da
quelle che hanno spinto alla realizzazione di didaweb,
considerato il cambiamento del contesto delle comunità in Internet che si
sta trasformando con espressione di nuovi bisogni che sono sempre meno di
essere comunità e sempre più di servizi pronti all'uso,
posto che molti di noi apprezzano la dimensione della comunità, del fare,
progettare, collaborare su interessi condivisi,
si pone, secondo me, il problema se il realizzare questa comunità entra in
contrasto/conflitto con l'apertura indiscriminata a tutti.
Provo a dirlo in altro modo:
e' più importante essere comunità ed allora questa deve avere una propria
identità, degli scopi, una linea di comportamento e chi non ci sta e'
fuori;
oppure si apre a tutti ed allora il didaweb può diventare un'altra cosa, e'
in pratica degli iscritti che vanno per la loro strada autonomi.  Il didaweb
per le sue dimensioni potrebbe essere vicino a questo confine.

Se e' più importante la comunità si può tornare tranquillamente alla
moderazione, come si e' fatto in altre occasioni.

Io personalmente, e forse dipende da una mia scarsa conoscenza, non avverto
una situazione di minaccia, di volontà di distruzione di un gruppo contro
il didaweb. Può esserci il rischio di rinsaldare i legami interni con il
timore di minacce esterne.
Il didaweb tuttavia sta cambiando, situazione che sta avvenendo in molte
realtà del Web.

Ho scritto, anche se avrei preferito il silenzio, soprattutto per dare un
segnale di amicizia e di apprezzamento per tutto il lavoro svolto con
generosità da A. in questi anni.

Un affettuoso augurio di Buon Anno a tutti
Dani Scaini

Al gruppo informadoc 2 scrive:

E' stato inaugurato da pochi giorni PuntoEdu,
http://puntoedu.indire.it/index1.htm
una piattaforma integrata per la formazione in Rete destinata ai 60.000
docenti neoassunti. Costruito a cura dell'INDIRE PuntoEdu rappresenta
un'esperienza pilota per il panorama scolastico italiano. Il progetto
intende fornire in modalità di e-learning gli strumenti che varranno come
"anno di formazione" per chi sta svolgendo l'anno di prova e, per coloro che
abbiano già frequentato iniziative finalizzate al superamento del periodo di
prova, come corso di aggiornamento. L'accesso ai contenuti, che sono molto
articolati e diversificati (corsi on line, news, esercitazioni interattive,
best practice, archivi di risorse), è riservato: gli insegnanti che
rientrano tra i destinatari del progetto avranno come username il proprio
"cognomenome" e come password la data di nascita. Gli utenti registrati
avranno la possibilità di misurare l'avanzamento della loro "frequenza" e
fare riferimento ad un sistema di crediti per la certificazione della loro
attività. Oltre ai corsi il portale presenta altre risorse importanti per i
docenti: molto ricco e vivace è lo spazio forum in cui è possibile
partecipare alle aree di discussione con le associazioni disciplinari degli
insegnanti. Nell'area risorse è invece presente una vasta mole di materiali,
informazioni e risorse utili per la didattica.

Credo sia interessante dare un'occhiata al progetto
http://puntoedu.indire.it/progetto/index_file/frame.htm

Dani Scaini

Ed ancora

Vorrei proporre alcune osservazioni, da un punto di vista psicologico, in
merito alle dinamiche relazionali nelle situazioni on-line che ho desunto
dal testo "La psicologia di Internet" di Patricia  Wallace, Cortina Editore

Gruppi di lavoro e creatività

Mi è sembrata molto interessante l'osservazione di P. W. che nota
come la tecnica del braistorming di gruppo che ha fallito nella versione vis
a vis, sembra funzionare bene on-line grazie alle caratteristiche del mezzo
impiegato. La versione elettronica aggira il problema del blocco della
produttività, perché permette a chiunque, in qualsiasi momento della
discussione, di vedere il contributo degli altri alzando lo sguardo ma senza
interrompere il corso del proprio pensiero.

La fiducia all'interno dei gruppi virtuali

Affinché il lavoro di gruppo abbia successo, i singoli partecipanti devono
fidarsi l'uno dell'altro. Analizzando un ricerca sul lavoro di molti gruppi
on-line e' emerso che alcuni gruppi hanno fatto un ottimo lavoro mentre
altri hanno prodotto risultati scarsi: la chiave del successo consisteva
nello sviluppo di sentimenti di fiducia tra i collaboratori.
I membri di uno dei gruppi in cui si era stabilito un alto livello di
fiducia si scambiavano frequenti messaggi, mostravano tutti ottimismo,
grande interesse e determinazione verso il lavoro e gli obiettivi del
progetto in comune; i collaboratori si erano divisi i compiti direttivi,
erano tutti molto attivi e si offrivano volontariamente per ricoprire
incarichi specifici, senza aspettare che venissero loro assegnati.

Ciao
Dani

Rivolto al gruppo informadoc2

Oggetto:  Breve sintesi sul percorso fatto fino ad ora.

Nel gruppo informadoc2 sono inseriti 26 indirizzi (compreso il
mio e quello di Nicla) e quindi ci sono 24 iscritti.
Ad oggi 15 aprile sono stati inviati 232 messaggi,
 di questi tuttavia 65 sono stati inviati da me o sono comunicazioni di
deposito file (depositati 20 file).

Il corso del Modulo C (gruppo informadoc2) e' composto di 20 ore;
8 ore sono state attuate in presenza (il 1° incontro del 13/12/2001 e il 24
e 31 gennaio 2002 presso il 3° Circolo di Sanremo) e ci sono state 2 chat.
Per l'attestazione del corso e' necessario inviare delle e-mail
(1 e-mail/chat =1 ora di corso).

Mi sembra che un piccolo gruppo si stia coinvolgendo con molto entusiasmo e
stia imparando molto.
La partecipazione ad un laboratorio on-line presenta delle caratteristiche
particolari in rapporto ad una situazione di formazione in presenza.
Per i corsi di aggiornamento in presenza esserci e' già un segno molto
significativo ed il nostro corpo e' presenza, comunicazione.
Per una attività di formazione on-line come questa, basata su una lista di
discussione, e' necessaria un'azione più attiva. Dobbiamo accendere il
computer, collegarci, leggere la posta, rispondere ai messaggi che ci hanno
interessato, porre delle domande, chiedere informazioni o proporre temi di
discussione.
Diventa importante essere attivi, in caso contrario si rimane tagliati fuori
e per gli altri e' difficile raggiungerci.
Un aspetto che può essere incrementato e' la condivisione di siti utili o
di articoli e riflessione che possono contribuire a definire ed approfondire
le conoscenze condivise.
La sfida di questo Modulo C e' attivare una comunità di pratica che dalle
interazioni reciproche sviluppi apprendimento; usando le tecnologie per
comunicare si impara a conoscerle e si esplorano insieme i possibili usi.

Attendo le vostre e-mail.

Ciao
Dani Scaini

Ed ancora ad aprile 2002

Vorrei fare alcuni riflessioni sul tema del comunicare in rete.
Prendo spunto ovviamente dalla situazione di laboratorio on-line di
informadoc2.
E' senz'altro uno spazio virtuale di apprendimento in cui si può facilmente
utilizzare la metafora di "classe virtuale".
In questa classe si incrociano le relazioni:
- studente-formatore;
- studente-studente;
- studente-risorse.
Nella classe tradizionale (corso di aggiornamento in presenza) lo schema
delle relazioni che si instaurano tra gli attori coinvolti tende a mettere
al centro della scena la figura del docente, mentre l'accesso alle risorse
si configura prevalentemente come individuale.
Nella classe virtuale il centro dello scenario e' occupato dal gruppo dei
discenti che tendono a condividere ed ampliare la base di conoscenze.
La comunicazione di indirizzi internet utili tra di voi penso abbia assunto
questo significato di condivisione di risorse.

Sono soprattutto le coordinate di spazio e tempo che sono modificate nella
classe virtuale.

Le difficoltà che gli studenti incontrano nella classe virtuale assumono
caratteristiche specifiche che provo ad elencare in ordine crescente.
Sono aspetti generali tratti dalla bibliografia sull'argomento e sono
riferibili al nostro corso solo nella misura in cui voi troviate delle
assonanze o similitudini.
Sarebbe utile poi se poteste indicare dei consigli per superare queste
difficoltà.

1. Difficoltà tecniche come:
- mancanza di esperienza;
- difficoltà di collegamento o problemi di funzionamento della casella di
posta.

2. Difficoltà relative all'accesso ai contenuti e nella loro comprensione:
- mancanza e bisogno di un interlocutore in presenza;
- non si riesce a percepire una visione d'insieme della documentazione;
- modello di apprendimento completamente diverso da quello consueto.

3. Difficoltà relative alla gestione dei tempi:
- difficoltà a organizzare il proprio tempo;
- mole di lavoro talora poco sostenibile in relazione alle attività svolte
ordinariamente.

4. Difficoltà relative alle interazioni:
- scarsa propensione a intervenire dovuta a timidezza;
- difficoltà di dialogo con colleghi che "non si conoscono".

Cordiali saluti
Dani Scaini

Per una visione di sintesi del percorso fatto ho seguito questo schema:
(le fasi si intersecano nel senso che una fase continua anche se viene
avviata una nuova, per cui cresce il flusso comunicativo e si arricchisce)
- fase delle presentazioni (quasi tutti si sono presentati):
- consultazione e accesso alle informazioni in rete (procede con lo scambio
di link);
- comunicare in rete (la riflessione e' stata avviata con vari interventi);
- costruire in rete, organizzarsi e cooperare in rete (da sostenere, si
vedrà il territorio anche se non sarà possibile esplorarlo).

Ad un collega in aprile 2002

Ciao M.,
ti allego un testo come mio contributo,
che forse potrebbe seguire a quello di B.

Il tema è:

Prospettive di intervento e analisi di esperienze significative

In questo testo cerco di individuare prospettive di intervento e ipotesi
progettuali che prendendo spunto da esperienze già avviate permettono di
guardare avanti.
Sono tracce per un possibile percorso e riguardano in particolare: l’
utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per
la documentazione; la realizzazione di una rete informatica per il fare
collaborativo;  le interazioni delle TIC con gli aspetti organizzativi.

Ciao,
fammi sapere
Dani

In occasione di un corso

Ciao G.,

allora ci vediamo martedì 5.

La tua proposta va bene,

e poi possiamo fare un po' di laboratorio.

Il sito dove puoi scaricare una copia di prova

http://www.scatolepensanti.it

alcuni nostri esempi li trovi in

http://www.sanremonet.com/scuole/3circolo/didattica/programmi.htm

in Verezzo o Bussana

Porti tu il portatile? C'e' il videoproittore nuovo.

Ciao

Dani

ciao Dani, martedì 5 marzo si avvicina, allora ho riguardato il calendario del corso per fare il punto della situazione; ho visto che nel programma c'è come argomento "possibilità applicative della multimedialità nella didattica", penso che si potrebbe far vedere qualche esempio di lavoro realizzato ed eventualmente iniziare a parlare dell'ipertesto ecc ecc. Volevo anche dare un'occhiata al programma di cui mi hai parlato (Mind manager), puoi indicarmi con più precisione quali pagine del vostro sito di scuola riportano delle mappe realizzate con quel programma? a presto

Al 3 Circolo  propone

Continua la pubblicazione delle programmazioni dei plessi scolastici
nel sito del 3° Circolo di Sanremo.
All'indirizzo
http://www.sanremonet.com/scuole/3circolo/didattica/programmi.htm
potete trovare gli esempi dei plessi di San Martino, Montessori, Poggio e
Verezzo per l'anno scolastico in corso
con esplicitazione degli obiettivi, degli indicatori,
dei contenuti e delle attività programmate.
A breve anche gli altri plessi.
Molte delle attività sono poi descritte, come esperienze realizzate negli
articoli di Segnali di Fumo.

L'intento e' quello di favorire lo scambio, il confronto e la riflessione
sulle iniziative didattiche per cercare un continuo miglioramento delle
pratiche professionali utilizzando anche le tecnologie on-line.

Cordialmente
Dani Scaini

Alla lista dw primaria

L'olivo nella nostra terra
http://www.sanremonet.com/olio/presentazione.htm

Il materiale raccolto in questo sito, esprime un lungo lavoro di ricerca
compiuto sul territorio dagli alunni e insegnanti della scuola elementare di
Verezzo, 3° Circolo Didattico di Sanremo. Il percorso didattico ha previsto
le uscite per osservare i luoghi, gli utensili e le operazioni con cui
avviene il passaggio dalla raccolta delle olive alla produzione dell'olio: è
stato sostenuto dalle testimonianze e dai racconti delle persone e degli
anziani del posto. La comprensione del valore della cultura locale dell'olio
è stata arricchita dal confronto, dalle riflessioni e dalle ricerche su
testi e anche su Internet (Museo Virtuale dell'Olio) svolte, pur con le
dovute differenze, da tutte le classi. Il momento d'organizzazione dei dati
raccolti, di discussione, di produzione dei disegni e dei testi e la scelta
e traduzione degli elaborati in formato digitale hanno favorito il
coinvolgimento di tutti gli alunni e lo sviluppo di capacità di lavoro
autonomo e di fare cooperativo. Poter vedere il risultato finale, pur
provvisorio, di questo lavoro in Internet è un momento di soddisfazione per
gli alunni e li pone in un atteggiamento attivo e propositivo verso i nuovi
media. Un ulteriore aspetto di sicuro interesse è la collaborazione con la
società Olio Roi di Badalucco che sponsorizza le produzioni degli alunni,
pubblicate nel sito, con attrezzature didattiche.
Dani Scaini

Rispondendo ad un collega della lista dw primaria

Sollecitato dagli importanti articoli di A.
e dalle significative domande che pone segnalo anch'io
due questioni per me non chiare.
1) Io non riesco a capire bene come si possa accordare
il percorso di formazione on line
con il comitato di valutazione delle scuole che formuleranno il giudizio
e che dovranno esaminare la relazione del tutor e quindi l'esperienza
diretta in aula
e la tesina che ogni corsista neo-assunto sta preparando.
2) Un altro punto riguarda i contenuti. Per esempio mi sembra che nella
formazione
on line sia dato ampio spazio alla relazione docente-dirigente mentre non sia
molto presente la relazione docente-genitore. Questa possibile carenza (ed
anche altre) non deve essere tenuta presente oppure deve essere affrontata
nel colloquio con il comitato di valutazione?
Sarebbe interessante il contributi di docenti che seguono a vario titolo il
corso on line
e di partecipanti ai comitati di valutazione.
Cordialmente
Dani Scaini


> Sono un "master trainer" (per il Piemonte) dell'iniziativa PuntoEdu
> dell'Indire (e' appunto quella per neo-assunti), sto lavorando al relativo
> monitoraggio e sto preparando un questionario (solo per il Piemonte).
> A interesserebbe molto sapere ciò che pensi tu.
> Sei Tutor Facilitatore o corsista?
> Quello che penso io, ho cercato di sintetizzarlo in un paio di articoli su
> Altrascuola.
> Te li segnalo:
> http://www.altrascuola.it/article.php?sid=621
> e
> http://www.altrascuola.it/article.php?sid=648&mode=thread&order=0
> A parte le note difficoltà tecniche di accesso (in qualche modo
ineludibili
> dato il grande numero di utenti, 62.000), cosa pensi dei contenuti? Li
> ritieni di qualità? Quali corsi hai fatto? E le risorse?
> Ritieni sufficiente il livello di interattività previsto per i corsisti?
> Bastano i forum?
> Inviterei anche altri neoassunti (o tutor facilitatori che sono dentro
> l'esperienza) a dire la loro impressione...
> Saluti
> A. R.

Il 9 ottobre 2002 alla lista dw moderatori

Sono stato un po' con il fiato sospeso a seguire i vari messaggi.
La mia preoccupazione nasceva dal timore che la discussione e la possibile
scelta
potessero lacerare rapporti e relazioni che sono stati importanti anche per
molte iniziative
del didaweb.

>A.:
> Un problema e' questo, ma e' evidente che il Didaweb si sta interrogando
su
> molto altro, e questo mi sembra un buon segno, molto più importate dei
> problemi da cui siamo partiti. Finora sono intervenute 16 persone, un
> dibattito partecipato, ricco di idee e proposte che bisogna assolutamente
> non disperdere.

Proprio in questi giorni su una proposta di convegno per la Liguria
relativa alle nuove tecnologie nella scuola dell'infanzia ho proposto una
partecipazione del
didaweb per presentare la dimensione del fare collaborativo tra insegnanti.
Per me il fare collaborativo e' necessariamente presente in ogni realtà
scolastica ma
il didaweb rappresenta qualcosa in più.
Il didaweb mi sembra un ambito più ampio, più vasto, più vicino alla
dimensione ideale, ad un certo alone di purezza di intenti che fa quasi
presentare le realizzazioni concrete come solo un esempio normale, scontato
della dimensione collaborativa.
In questo senso la dimensione collaborativa è molto generosa e forse per
questo attira molti di noi.

>A.:
> Dunque la mia proposta e' che dw-follicreativi può essere Didaweb solo se
i
> risultati del suo impegno saranno pubblicati nei domini dell'associazione,
> quindi in www.didaweb.net.

Su questo aspetto considerando come e' nato dw-follicreativi penso sia
un'autentica espressione delle liste didaweb. Per ora credo non sappiano
ancora bene cosa possono produrre, forse e' ancora una scommessa. Se
mantengono lo spirito con cui sono nati non trovo preoccupante che vogliano
muoversi in un altro dominio.
Per il didaweb può essere positivo generare qualcosa di diverso anche da
se, purché questa realtà sia animata dallo stesso spirito, dagli stessi
intenti e dia frutti simili.
In fondo molti di noi hanno sostenuto e sponsorizzato il didaweb perché e'
una cosa bella, dove si può ancora credere all'utopia.
E' vero che la tendenza in rete va in un'altra direzione e si respira un
clima
difficile anche a scuola.
Forse dobbiamo puntare alle dimensioni ideali che ci spingono a cercare il
fare
collaborativo in rete e per me vuol dire anche esplorare ed aprire nuovi
scenari.

Con affetto (ricordo una bella serata al TED in cui con A., L. ed
E. abbiamo rinunciato ad una cena di gala per il piacere di stare
insieme)
Dani Scaini

Prima di partire per un corso

Sabato parto per un progetto europeo e quindi dico subito
cosa penso in merito alla domanda di A.

> sono contrario al fatto che si possa definire Didaweb qualcosa
> che poi e' sottoposto al potere di un dominio privato, o a un dominio che
> non sia proprietà del Didaweb stesso.
> Propongo che questo sia messo ai voti e si decida per passare dopo alla
> Carta dei Valori e al Progetto Collaborativo.

Già ai tempi della definizione di Alinet sono stato favorevole alla
costituzione di un dominio autonomo gestito dal didaweb che garantisca la
partecipazione collegiale con tutto quello che ne consegue.
Mi sembra che questa scelta guidata da Antonio abbia portato buoni frutti.
Confermo il mio si a questo orientamento.

Per il caso del dominio www.folle-mente.it
preciso che non conosco perché e come e' nata la scelta di un dominio
diverso da didaweb.
Forse il mio intento e' semplicemente quello di evitare lacerazioni che
penso non aiutino nessuno.
Mi viene in mente di trattare il caso come un'eccezione dovuta alla
specificità della lista folli-creativi e al fatto che il dominio e' legato
ad un'associazione. Si vedrà poi dai risultati.
Non mi pare che ora ci sia una grande richiesta di frammentazione del
dominio didaweb.

Questo non toglie che la barca vada guidata e che noi moderatori dovremmo
eventualmente impegnarci a far si che le iniziative che nascono dalle liste
trovino la loro naturale espressione nel dominio didaweb.

Ciao a tutti
Dani Scaini

Per un corso a Bolzano

Ciao E,
riprendo il discorso in merito al programma del corso.

> Ti invio il programma del corso, scritto da L., perché , se ti sta
> bene, potremmo procedere con la raccolta delle iscrizioni su quella base.
> Naturalmente, prima di inviare il programma per la raccolta delle
>adesioni, aspettiamo il tuo benestare e tuoi suggerimenti o proposte.

Il programma, per me, va bene e mi sembra ben articolato.
Penso anche che per i moduli on line siano state indicate con precisione
le attività che si possono svolgere.
Se si rivelasse il caso potrei prevedere per alcuni temi da affrontare,
(per es. La questione organizzativa)
un documento o un collage di vari documenti che inquadrino il problema e
serva da sfondo ai vari interventi.

Non so se l'ipotesi, che ho fatto nella precedente e mail,
di due incontri in una trasferta
contrasta con la successione dei moduli del programma.

Forse si potrebbe prevedere anche questa soluzione:
- Avvio del Modulo0 on line;
Primo incontro e secondo incontro (in una trasferta);
- Modulo1 e Modulo2 on line;
Terzo incontro e quarto incontro (in una trasferta);
- Modulo3 e Modulo4 on line;
convegno finale.

> Tieni presente che il fondo Sociale Europeo ha finanziato il corso a
> settembre del corrente anno e questo significa che il progetto esecutivo,
> comprendente l'esatta individuazione dei relatori e degli iscritti, va
> presentato entro il 2002. Ti segnalo dunque l'urgenza di una tua risposta.

Fammi pure sapere se hai in mente delle date precise o hai bisogno che venga
in un certo periodo.

>Primo incontro......Presentazione dei programmi contenuti nel cd,
installazione. Navigazione guidata >nell’ambiente di rete che verrà
utilizzato (mailing list, forum, chat, area materiali, area lavori, >pagine
personali, FAQ, area risorse di rete, area guide ed esemplificazioni).

Se non sbaglio userete un ambiente simile a quello del corso HTML
che ha fatto Luisanna in http://www.didaonline.it/fol/
E' un ambiente che io trovo molto elegante e professionale.
Io tuttavia non conosco il PHP e quindi avrò bisogno di assistenza da parte
di L.
Per quanto riguarda poi il primo incontro con la presentazione "programmi
contenuti nel cd" credo sia indispensabile L.
Un caro saluto a tutti voi
Dani Scaini

Per organizzare il corso

Ciao E. e L.

Considerato che
- l'incontro in presenza di avvio (18/12/02),
- l'incontro intermedio/convegno (fine di aprile?),
- e l'incontro conclusivo (fine giugno?)
sono comuni per genitori, docenti e dirigenti
potrei nella giornata successiva o precedente a questi incontri
svolgere le attività di laboratorio in presenza per il gruppo dirigenti.
Questa mia ipotesi cerca di sfruttare al massimo gli spostamenti.

Penso quindi di allinearmi allo schema proposto da R.:

Avvio del percorso,
   Primo modulo (workshop operativo e di approfondimento - fase on line)

Convegno
   Secondo modulo (workshop operativo e di approfondimento - fase on line)

Incontro conclusivo
   (workshop conclusivo e valutazione)

Se non ho capito male sono previste in totale 40 ore di corso:
16 ore in presenza e 24 ore on line.

Forse sarebbe il caso, per i corsisti dei tre gruppi, prevedere dopo la fase
di avvio un eventuale incontro di laboratorio con Luisanna (se lo crede
opportuno) per un supporto per chi avesse difficoltà tecniche.

Se per voi va bene questa impostazione
in una prossima e-mail
vi invierò una ipotesi di articolazione dei contenuti e delle attività
sulla base del progetto da voi steso che mi sembra già ben strutturato.

Un caro saluto
Dani Scaini

Ed ancora

Ciao E e L,
allego un file zippato (autoval.zip).
Contiene due file.
Un documento Word che ho utilizzato come scheda di autovalutazione
per un corso che ho condotto sulle tecnologie informatiche.
Sono indicate 18 affermazioni in merito agli atteggiamenti, conoscenze e
abilità a cui i corsisti devono attribuire un punteggio.
La stessa scheda va poi somministrata alla fine del corso.
In dieci minuti si compila ed e' semplice da tabulare.
Il secondo file e' la presentazione in PowerPoint delle schede tabulate i
cui risultati vanno presentati ai corsisti come momento conclusivo. (Nel mio
caso era anche un modo di far vedere esempi concreti di utilizzo dei vari
software).

La mia proposta, se non avete altro materiale, e' di modificare la scheda
delle affermazioni sugli atteggiamenti, conoscenze ed abilità in base agli
obiettivi del corso.

Per esempio in merito al primo indicatore sugli atteggiamenti che nel mio
corso avevo formulato così:
1. Cerco di integrare gli strumenti didattici a me familiari con la
progettazione della classe e dei colleghi anche se questo mi crea un maggior
lavoro.

Modificarlo con (e' solo un esempio che andrebbe adattato se vogliamo un
modulo uguale per i tre corsi o specifico. Un modulo unico permetterebbe un
confronto tra i tre gruppi):
1. Cerco di integrare tutti gli strumenti di comunicazione a me disponibili
per sostenere lo scambio continuo e la collaborazione tra tutti gli
operatori scolastici.

Cosa ne dite?
Avete voglia di scrivere le modifiche?

Ciao
Dani

Il 12 gennaio 2003


Continuo con questa seconda e.mail le mie riflessioni come contributo al
dibattito.

Il modo di dare significato alle relazioni cambia se immaginiamo il sistema
organizzativo della nostra scuola come una macchina, come un organismo
naturale, come una rete, come un'arena o come un sistema simbolico plurale,
solo per usare alcune delle metafore più frequenti.

1. L'organizzazione come macchina.
La scuola e' pensata come una macchina in cui le parti sono "pezzi"
separati, coordinati gerarchicamente dentro un sistema di legami forti, e il
fine dell'organizzazione e' sufficiente a tenere insieme i pezzi.

2. L'organizzazione come un organismo naturale.
Secondo questa immagine la scuola e' un sistema costituito da una
molteplicità di fattori in interazione tra loro. E' una visione olistica e
naturale dell'organizzazione per cui gli input ricevuti dall'esterno sono
tradotti in modo coerente in output significativi.

3. L'organizzazione come rete.
Nel sistema a rete ogni attore e' sempre inserito in un sistema di
interdipendenza, essendo sia produttore sia destinatario di servizi. Le reti
possono essere attivate all'interno dell'organizzazione o all'esterno, nel
rapporto con il territorio e le altre scuole.

4. L'organizzazione come arena.
Questo modello introduce l'analisi del potere e degli interessi all'interno
dell'organizzazione. La scuola non e' solo una "macchina" orientata ad uno
scopo ben definito, o un "organismo" in interazione naturale con il suo
ambiente; essa è anche un'arena in cui confluiscono interessi diversi, che
alimentano tensioni disgregatrici.

5. L'organizzazione come sistema simbolico.
Con questa metafora la scuola ci appare come il risultato di processi
conversazionali. L'organizzazione e' intesa come reticolo di significati
intersoggettivamente condivisi, che sono mantenuti attraverso l'uso di un
linguaggio comune e l'interazione quotidiana.

Quale sistema di relazioni e di comunicazione si addice alle varie metafore
di organizzazione indicate?
Quali relazioni e comunicazioni ci sembrano più adatte a noi e alla nostra
scuola?

Cordialmente
Dani Scaini

Ed ancora

Vorrei proporre, in questa e nelle seguenti e-mail, alcune suggestioni che mi
sembra possano arricchire il dibattito sul sistema di informazione e
comunicazione della Istituzione Scolastica che avete depositato nell'area di
lavoro.

Modelli organizzativi e stereotipi che ricorrono nell'immagine della scuola.

1. La nostra scuola è come una grande famiglia;

2. In questa scuola l'ordine e la disciplina sono rigorosi come in una
caserma;

3. In questa scuola ci interessa che gli alunni si trovino bene, dal momento
che fuori la famiglia non sa o non può accudirli o formarli, mentre la
strada, la televisione e la società li rovinano (la scuola come un
ospedale);

4. La nostra scuola è pulita ed efficiente come una fabbrica. Gli orari sono
rispettati e si bada al profitto prodotto. Tutti escono con medie molto
alte, anche se si deve selezionare, perché non tutti, è naturale, reggono i
nostri ritmi di studio.

Ho utilizzato la metafora della famiglia, della caserma, dell'ospedale,
della fabbrica per evidenziare alcune immagini tipo che spesse volte ci
vengono proposte per la scuola.
Ma noi che immagine abbiamo della nostra scuola?
Oppure che immagine vorremmo che fosse colta dagli altri della nostra
scuola?

Cordialmente
Dani Scaini

Continuando

Ciao a tutti,

provo a formulare una prima ipotesi.

Prima parte:

-- introduzione di E. che ricorda il senso complessivo del progetto formativo,

-- ognuno di noi potrebbe fare una rassegna del percorso di ogni corso: genitori, docenti, dirigenti.

-- dibattito sul percorso fatto con i partecipanti.

(sarebbe bene avere come per l'incontro di dicembre un portatile con videoproiettore collegato)

Seconda parte (da decidere se in forma di dibattito aperto, di relazione, di tavola rotonda):

-- prospettive della formazione on line per l'istituzione scolastica (o qualcosa di simile)

Un caro saluto,

mi fa piacere potervi incontrare!

Dani Scaini

Valutazione corsisti

Ciao S.,
> ho ricevuto i file con le risposte dei corsisti alla
> Scheda per la valutazione individuale.
>
> Tieni presente che le risposte alle domande erano facilmente
rintracciabili
> nelle mie presentazioni che abbiamo inserito nell'area lavori del sito IAL
e
> questo credo giustifichi l'omogeneità dei voti; in ogni caso le risposte
mi
> sembrano tutte corrette e abbastanza complete e per questo ho dato un voto
> alto.
>
> Nella risposta riguardante gli aspetti essenziali della comunicazione in
> presenza e a distanza tutti quanti hanno citato nella comunicazione a
> distanza:
> "rende possibile una comunicazione uno a uno e uno-molti" senza indicare
la
> comunicazione "molti-molti" che specifica la comunicazione on-line.
> Sono andato a vedere le mie presentazioni e mi sono accorto che l'errore
e'
> stato mio che nelle slide ho dimenticato di scrivere anche la
comunicazione
> "molti-molti".
>
> Elenco il corsista, con il nome del file, con la votazione assegnata:
> Ciao
> Dani Scaini

Ai colleghi del didaonline dirigenti

Cari colleghi,
> in  http://www.didaonline.it/dirigenti
> ho aperto il FORUM:
>
> "Analisi dei sistemi di informazione e comunicazione delle scuole"
> Discussione sulle descrizioni del sistema di informazione e comunicazione
> della propria Istituzione Scolastica.
>
>
> Ho inserito due interventi per proporre alcune suggestioni che mi sembra
> possano arricchire il dibattito sul sistema di informazione e
comunicazione
> della Istituzione Scolastica che state depositando nell'area di lavoro.
(Chi
> non lo avesse ancora inviato e' invitato a farlo).
>
> 1. "Stereotipi e immagine della scuola."
> Ho utilizzato la metafora della famiglia, della caserma, dell'ospedale,
> della fabbrica per evidenziare alcune immagini tipo che spesse volte ci
> vengono proposte per la scuola.
> Ma noi che immagine abbiamo della nostra scuola?
> Oppure che immagine vorremmo che fosse colta dagli altri della nostra
> scuola?
>
> 2. "Relazioni e organizzazione nella scuola."
> Il modo di dare significato alle relazioni cambia se immaginiamo il
sistema
> organizzativo della nostra scuola come una macchina, come un organismo
> naturale, come una rete, come un'arena o come un sistema simbolico
plurale,
> solo per usare alcune delle metafore più frequenti.
> Quale sistema di relazioni e di comunicazione si addice alle varie
metafore
> di organizzazione indicate?
> Quali relazioni e comunicazioni ci sembrano più adatte a noi e alla
nostra
> scuola?
>
> Cordialmente
> Dani Scaini

Ed ancora

Oggetto: [didaonline_dirigenti] comunicazione e organizzazione che apprende


Un aspetto ulteriore della comunicazione a scuola e' il fatto che orienta e definisce la possibilità di apprendere assieme dal proprio lavoro. Crea le condizioni per essere un'organizzazione che apprende.

Anche in merito al rapporto con i genitori la comunicazione (incide?, potrebbe incidere?, dovrebbe incidere?) sui rispettivi ruoli e funzioni educative e sulla possibilità di migliorare e quindi apprendere ad esercitarli meglio.

La sollecitazione di Rita di
"portare la tematica all'interno della scuola (commissioni miste)" ci rilancia il problema del COME.

Ciao
Dani Scaini

L’8 febbraio 2003

Ciao,
a scuola avvengono molte riunioni.
Riunioni con contenuti ed obiettivi diversi.
I contenuti sono gli argomenti che sono discussi dal gruppo, mentre gli
obiettivi sono i risultati che si vogliono ottenere.
Riunioni per informare, per negoziare, per trovare idee o soluzioni, per
cercare consenso, per la formazione.
Dalla letteratura sull’argomento ho tratto alcune domande che possono
aiutare a mettere a fuoco le caratteristiche fondamentali di una riunione.
E noi come ce la caviamo con le riunioni?
Su quali aspetti abbiamo più problemi?
Come ci comportiamo per organizzare i diversi tipi di riunione?

1. Ragioni per organizzare una riunione
1.1. C’è una ragione valida per organizzare una riunione
1.2. I contenuti e gli obiettivi sono stati formulati chiaramente
1.3. I partecipanti condividono gli obiettivi e i contenuti
1.4. I partecipanti mirano a raggiungere obiettivi nascosti o del tutto
personali

2. Organizzazione della riunione  e ruolo svolto dalla segreteria
2.1. I partecipanti sono stati tutti avvisati tempestivamente
2.2. L’ordine del giorno e’ stato preparato in modo accurato
2.3. Sono disponibili tutti i documenti richiesti durante la riunione
2.4. Il luogo ed i materiali sono idonei

3. Presenza
3.1. Sono stati invitati tutti coloro che possono essere d’aiuto al
raggiungimento degli obiettivi
3.2. I partecipanti conoscono i motivi per i quali sono stati invitati
3.3. I partecipanti sono stati puntuali e si sono fermati fino alla fine

4. Presidenza
4.1. L’oggetto della riunione ed i nuovi partecipanti sono stati presentati
in modo adeguato
4.2. Sono state osservale procedure di routine
4.3. La discussione e’ stata focalizzata sull’ordine del giorno
4.4. Il tempo e’ stato ben usato, agli argomenti principali e’ stato
dedicato più tempo rispetto a quelli marginali
4.5. E’ stato permesso a qualche partecipante di prendere il sopravvento sul
altri
4.6. A tutti e’ stato permesso d’intervenire
4.7. E’ stato mantenuto un ordine adeguato allo svolgimento della riunione
4.8. La Presidenza ha dominato troppo la riunione
4.9. La discussione si e’ svolta in modo proficuo
4.10. Le conclusioni raggiunte sono state chiaramente formulate
4.11. Le conclusioni sono state condivise dalla maggioranza
4.12. I tempi sono stati rispettati

5. Grado della partecipazione
5.1. Tutti i partecipanti erano ben informati
5.2. I partecipanti hanno fornito il loro contributo in modo sincero e
positivo
5.3. C’e’ stato un ascolto vicendevole
5.4. Vi sono state tensioni ingiustificate

6. Efficacia globale
6.1. La riunione ha raggiunto i suoi obiettivi

Dani Scaini

IL 9 febbraio 2003

La capacità di comunicare viene messa a dura prova nelle situazioni di
conflitto.
O in altri termini certe modalità di comunicazione innescano ed alimentano
i conflitti, mentre altre modalità creano le premesse e le condizioni per
risolverli.
A scuola i conflitti non mancano e possono avere per oggetto i contenuti più
diversi che provo ad elencare e che voi potete completare e specificare
meglio.

1. Differenze per quanto riguarda gli scopi perseguiti dall’istituzione
scolastica nel suo insieme.
2. Differenze a proposito degli obiettivi da raggiungersi nel caso di
singoli allievi.
3. Differenze riguardanti la didattica e le strategie per raggiungere gli
obiettivi prefissati.
4. Resistenze al cambiamento.
5. Lotta per il potere e per influenzare i comportamenti degli altri e
piegarli ai propri fini.
6. Il ruolo e le sue ambiguità ed incongruenze.
7. Insoddisfazione dei genitori per un insegnante o dirigente
8. rapporti negativi dipendenti da caratteristiche personali
9. Nodi decisionali che creano incertezza ed indecisione

I conflitti, sia quelli che ho indicato sia tanti altri che potete desumere
dalle vostre conoscenze, possono esprimersi a livelli diversi e in luoghi
fisici o psicologici diversi. Praticamente e’ un modo diverso di
catalogarli.
L’elenco che presento parte dall’interno della persona ed arriva alle
organizzazioni.

-- Conflitto intrapersonale (all’interno della nostra mente e dipende dalla
difficoltà di assumere decisioni che presentano al contempo elementi
positivi e negativi)

-- Conflitto interpersonale (tra due o più persone con obiettivi,
atteggiamenti, valori differenti e possono dar luogo a pettegolezzo,
calunnia)

-- Conflitto intragruppo (all’interno di un gruppo e a scuola spesso nascono
all’interno delle numerose riunioni e sono innescate da una cattiva
conduzione)

-- Conflitto intergruppo (contrapposizioni riguardanti obiettivi,
metodologie, ecc. che emergono tra due gruppi)

-- Conflitto intraorganizzativo (riguarda il potere, l’ambito decisionale
assegnati alle singole figure professionali, il modo come l’organizzazione
viene condotta e come sono valutati i processi e le prestazioni. A livello
verticale riguarda livelli gerarchici diversi dirigente-docenti, docenti-
bidelli; a livello orizzontale settori diversi es. ufficio di
segreteria-docenti)

-- Conflitto interorganizzativo (tra organizzazioni diverse es.
Ministero-Sindacati, tra scuole)

Sarebbe interessante riuscire a definire un sistema di regole,
un modello comunicativo che aiuti a risolvere e superare gli inevitabili
conflitti.

Cosa ne dite?,
a presto (in chat martedì 4 febbraio ore 21)
Dani Scaini

 

Continuo la riflessione iniziata nella e.mail del
>Sunday, March 02, 2003 7:51 PM
>Subject: impostazione del corso e seconda fase
anche se non ho ricevuto nessuna risposta in merito.

Nell'are Forum ho inserito alcuni temi riguardanti
Riflessioni sulla stesura dei progetti || Osservazioni sulle fasi di
pianificazione
con alcune riflessioni riprese dai concetti del Project Management.
Bisogna ricordare che questa metodologia di elaborazione e di conduzione dei
progetti e' stata ideata in un contesto ove la razionalità era il criterio
di riferimento fondamentale.
Il Project Management e' una paradigma tipico di questa impostazione
razionalista che concepisce il comportamento di un individuo come
naturalmente tendente a massimizzare il suo profitto ed a minimizzare le sue
perdite.
In quest'ottica la realizzazione di un progetto richiede una pianificazione
algoritmica precisa e dettagliata della sequenza delle operazioni da
compiere per raggiungere l'obiettivo desiderato.
Il sogno di razionalità dell'homo oeconomicus si e' andato ad infrangere
contro la realtà imprevedibile del mondo odierno. Gli obiettivi da
raggiungere mutano continuamente, le regole del gioco sono messe in
discussione dal continuo gioco delle regole, i valori si disancorano dalle
basi di riferimento stabili, i rapporti contrattuali si precarizzano.
La crisi del paradigma di razionalità non porta necessariamente
all'abbandono dell'idea di progetto, come principio fondatore delle nostre
azioni, nemmeno quindi alla rinuncia di una gestione per progetti, di un
managemente by project.
Qualsiasi progetto, algoritmico o euristico che sia, pianificato con cura o
improvvisato, razionale o viscerale, individuale o collettivo rimane pur
sempre creatore di senso.
Creatore di senso perché indica una direzione da seguire, ma anche creatore
di senso perché da' un significato alle nostre azioni.
Forse proprio quando liberiamo il concetto di progetto dalle illusioni di
razionalità, dalle preoccupazioni di efficienza e dalle nevrosi della
programmazione minuziosa delle sequenze d'azione ch'esso ci rivela tutta la
sua
ricchezza e il suo potenziale organizzativo.
Del concetto di progetto emerge allora il suo spirito più profondo: la
ricerca di senso.
Emerge una strategia d'azione globale, un modo coerente di gestire le nostre
imprese, e quindi nell'idea di progetto ritroviamo l'inestricabile
interdipendenza tra sistemi di concettualizzazioni e sistemi di valori.
L'elaborazione di un sistema concettuale e' inevitabilmente connessa
all'elaborazione di un sistema di valori. Per l'insegnante poi questa
interdipendenza e' esperienza quotidiana.

Un caro saluto a tutti.
Sarò via per alcuni giorni a Barcellona per partecipare ad un progetto
europeo.
Spero al mio ritorno di trovare molti vostri messaggi di commento, critica e
riflessioni.

Ciao
Dani Scaini

Ed ancora

Continua la riflessione nel FORUM sul
Progetto A. ed ho inserito anche una nuova discussione sul
Progetto Z. che ha inserito la sua Scheda1 nell'area Materiali.

Ho trovato interessante nella Scheda1 di Arcieri la definizione dei seguenti
obiettivi che
l'intervento intende conseguire:
1 Definizione di procedure organizzative chiare ed utili a tutte le
componenti
2 Definizione di ruoli e compiti.
5 Gestione più efficace del tempo e delle risorse

Questi obiettivi mettono a fuoco il modello organizzativo della scuola.
Pongono in stretta correlazione la dimensione della comunicazione con il
modo di interagire ed esercitare la propria professione da parte del
personale scolastico.

Mi sono ricordato che il Monitoraggio Nazionale (Monipof) ha individuato
alcuni fattori di fragilità nella scuola italiana: l'individualismo, la
debolezza della cultura organizzativa, la scarsa qualità della comunicazione
interna ed infine un uso limitato della flessibilità didattica.  Mi sembra
che gli obiettivi indicati da Carla centrano il cuore delle difficoltà.

L'idea del gruppo di progetto è molto usata e credo sia giustificata dal
fatto che i vari operatori lavorano assieme al buon esito del "prodotto",
differenziandosi al loro interno per funzioni e competenze.
Esiste tuttavia il problema dell'integrazione dei vari gruppi progetto e del
loro adeguamento a obiettivi e valori condivisi. In pratica il problema
organizzativo e della comunicazione e documentazione interna.

Un caro saluto
Credo sia utile inserire le vostre schede progetto entro il 10 aprile per
avere poi il tempo di discuterle insieme. (Le potete depositate nella vostra
Area di Lavoro e poi mi avvisate oppure le inviate al mio e-mail in allegato
ed io provvedo a metterle nell'Area Materiali)

Dani Scaini

Il 19 marzo 2003 rispondeva ad una collega

Cara F.,

ho visitato il vostro sito e mi e' sembrato bello ed interessante,

ricco di stimoli e gradevole nella grafica.

Ho rilevato alcuni problemi di accesso,

e le pagine sono un po' lente e pesanti da caricare

in particolare, credo, anche per il sonoro.

Invio la tua comunicazione alle insegnanti del Circolo

in modo che chi fosse interessato possa mettersi direttamente

in contatto con te.

Si potrebbe, per esempio, avviare una collaborazione costruendo

con qualche classe una fiaba o una storia insieme con i bambini.

Lo scambio potrebbe avvenire via e-mail,

forse si può iniziare da

una tua proposta stimolo e gli alunni ti inviano le loro osservazioni.

Cordialmente

Dani Scaini

Il 27 marzo 2003

Mi fa piacere che la riunione sia andata bene.

Mercoledì 2 aprile sono a Genova per un impegno alla Direzione Regionale.

 Se il comitato vuole fare una visita ufficiale per lo stato dei lavori alla Montessori

deve chiedere l'autorizzazione al direttore dei lavori, arch. P., poiché non

e' possibile nemmeno a me accedere nell'area cantiere.

 Nell'area della scuola elementare non ci sono problemi ma questa è conosciuta molto bene dai genitori.

 Alcuni giorni fa ho parlato con l'assessore N. e l'arch. P. per la Montessori.

Ci sono state alcune varianti al progetto per risolvere alcuni problemi emersi, con nuovi finanziamenti.

I giorni di attesa della variante sono scalati dal computo fine lavori e quindi ci sarà una dilazione dei tempi, ma in ogni caso, mi e' stato assicurato, tutto sarà pronto per il prossimo anno scolastico.

 Ciao

Dani Scaini

Il 3 gennaio 2004 agli insegnanti

Cari docenti del 3° Circolo di Sanremo,
per circa un mese sarò assente da scuola.
Ho qualche problema di salute e dovrò essere operato.
Come sapete farà le funzioni di vicaria l'insegnante G. M. e
nell'ufficio di segreteria, come sempre, potrete trovare tutto il supporto
di cui avete bisogno.
In queste occasioni e' importante poter contare sul fatto che ognuno fa fino
in fondo la sua parte ma e' necessario anche favorire e sostenere l'aiuto e
la collaborazione reciproca.
In varie occasioni ci siamo posti l'obiettivo di essere una comunità
educante e questa mi sembra una buona occasione per metterlo in pratica.

Vi saluto caramente
Dani Scaini

E una collega diceva

Caro DANI,

sono tornata da Limone e ho letto la tua mail.

A Roma, il corso dell' Aimc su come creare, gestire e aggiornare un sito, di cui, credo, ti abbia parlato Nerella, è stato interessante e noi, come sempre, eravamo un pò" già imparate " come dicono a Napoli ( città che amo molto perché solare e verace, dove ho molti amici e torno spesso, quando posso...penso ti piacerebbe).

Un grazie te lo devo anch' io, da sempre, e non sono la sola a pensarlo:hai dato carattere, dignità e fiducia al circolo perciò ora non possiamo, né sappiamo tornare indietro.

Ti scrivo dopo Genova.

 L’8 giugno 2004 un collega diceva

Dopo alcuni giorni di assenza dalla rete, apprendo solo ora che Dani
Scaini, l'ispiratore di <http://www.sanremonet.com/scuole/segnali/>Segnali
di fumo, non c'è più...

Sento di aver perso un caro amico, una splendida persona, un uomo che ha
dato moltissimo al dibattito che ci appassiona, alla storia stessa, la
breve storia ma intensa, del rapporto tra nuove tecnologie e scuola, che
Dani ha sempre affrontato in modo intelligente e aperto, con la sensibilità
e la passione indispensabili per lavorare in rete, quando quasi nessuno
osava farlo, con i bambini e i loro insegnanti.

Ora non trovo le parole per esprimere ciò che provo...
Trovo solo un'immagine, che nei colori degli elementi della primavera
nasconde la malinconia che la vita lascia nei nostri cuori ogni volta che
una nuova stagione ci mostra il peso del tempo che è stato e anticipa il
tempo che sarà.

Addio Dani, tutto quello che hai fatto sboccerà di nuovo e non andrà mai
perduto, come il ricordo dei fiori più fragili, dei segni sulla terra,
delle forme delle nubi e dei giochi delle acque...
M. R.