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Tesi di laurea di Aldo Zinelli – Scienza della formazione primaria 

Titolo: Struttura e linguaggio dei giornali scolastici:linee di sviluppo in relazione alle nuove tecnologie

  “Ho un grosso debito di riconoscenza nei confronti del Direttore Dani Scaini, purtroppo scomparso circa un anno fa, il quale mi ha procurato tanti documenti preziosi e di cui non dimenticherò mai la grande disponibilità e generosità.

A lui dedico questo lavoro di tesi. Grazie ancora, Direttore!

Riportiamo qui di seguito un estrapolato della tesi nella quale si tratta del lavoro svolto nella scuola diretta da Dani Scaini:

 Evoluzione dei giornalini scolastici dagli anni ’80 in poi.

Per poter meglio comprendere come si è evoluto il mondo dei giornalini scolastici dagli anni ’80 in poi, abbiamo preso in considerazione tre Distretti scolastici: Cogorno, teglia e Sanremo.

Sono state volutamente scelte queste scuole per essere poi in grado di confrontare i lavori fatti in tre realtà geografiche molto diverse tra loro, anche se, analizzandoli sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista linguistico, ci si accorgerà che esistono parecchie similitudini.

   Distretto scolastico di Sanremo

 Nel 3° Circolo Didattico di Sanremo, oramai da quasi sette anni, esiste un giornale telematico che il caso vuole si intitoli “Segnali di fumo”, e che coinvolge le scuole elementari e dell’infanzia di Sanremo e dintorni, dirette dal Direttore Dani Scaini.

Il progetto, di cui è responsabile la maestra Simonetta, viene realizzato ogni anno scolastico nel periodo tra ottobre e maggio,in cui vengono pubblicati 14 – 15 numeri del giornale ad uscita quindicinale. Ogni numero è costituito da dodici rubriche. Gli articoli vengono suddivisi tra le classi degli otto plessi di scuola elementare e le sezioni dei cinque plessi di scuola dell’infanzia del Circolo secondo un calendario che viene fissato nel mese di settembre. Ogni classe prepara l’articolo in formato digitale e spedisce per posta elettronica il file in Direzione.

Vista la particolare pregnanza di questo progetto, che si stacca in modo deciso dalle situazioni fino ad ora esaminate, è il caso di citare in dettaglio gli obiettivi di carattere pedagogico che stanno alla base del lavoro, esplicitamente dichiarati nel Pof e che abbiamo comunque trovato, seppure in filigrana e talora in modo implicito, in tutti i progetti visti sin qui:

·        potenziare l’insegnamento della lettura e della scrittura offrendo l’opportunità agli alunni di scrivere, disegnare e dialogare con un pubblico più ampio;

·        favorire una cultura di ascolto dell’infanzia documentando le attività, le narrazioni ei bambini creando una sinergia tra scuola, famiglia e comunità locale;

·        rendere visibili, documentabili e comunicabili le esperienze didattiche degli alunni;

·        valorizzare la conoscenza del patrimonio culturale e sociale del territorio;

·        avviare all’uso delle tecnologie dell’informazione con particolare riferimento alla ricerca e all’organizzazione di informazioni;

·        imparare a lavorare in équipe per il raggiungimento di un fine comune (cooperative learning).

 Non mancano naturalmente gli obiettivi socio-economici, che integrano quelli formativi e che sono così elencati:

·        valorizzare le scuole di periferia:

·        sviluppare comportamenti che preparino alla comunicazione mondiale e al lavoro a distanza;

·        potenziare i rapporti tra scuole di periferia e quelle del centro città, tra le realtà  nazionali e quelle internazionali.

La classe o la sezione incaricata della stesura dell’articolo sceglie liberamente il tema e predispone il testo e le immagini. In ogni plesso, un insegnante referente si occupa del rispetto dei tempi di consegna, supporta le esigenze di digitalizzazione del testo e delle immagini e la spedizione via posta elettronica del file dell’articolo.

La coordinatrice del progetto e incaricata di funzione obiettivo, raccoglie nel Centro telematico tutti gli articoli, riduce le immagini organizza le pagine in formato HTML nelle varie rubriche e scrive l’indice. Il dirigente prepara tutti i collegamenti ipertestuali, controlla le funzioni di ricerca e l’home page e pubblica il numero del giornale nel sito del Comune di Sanremo (http:/www.sanremonet.com/scuole/segnali/index.htm) dandone comunicazione ai vari newsgroup di interesse scolastico .

Come si può comprendere, l’organizzazione del giornale si è evoluta, come pure il linguaggio di carattere tecnico (o se si vuole tecnologico), perché all’interno di ogni plesso sono utilizzate in tutte le loro potenzialità, le attrezzature multimediali e le connessioni ad Internet. Contestualmente anche la parte “pratica” ha acquisito importanza come dimostrano gli acquisti effettuati ogni anno: materiale d’uso, carta e inchiostro per stampare, floppy disk e cd. Va infine sottolineato che le copie del giornale sono stampate per l’archivio e per il plesso che ha scritto l’articolo.

Il giornale “Segnali di fumo”, come si diceva in precedenza, ha preso avvio da una collaborazione tra il 3° e il 2° Circolo Didattico di Sanremo promossa dal Comune, che ha messo a disposizione il proprio sito Internet. L’idea è nata in seguito ad una comune iniziativa di paternariato con alcune scuole di campagna della zona di Grasse (Nizza).

Iniziata con poche risorse telematiche, l’esperienza di questo giornalino telematico è stata sostenuta dalla disponibilità collaborativi di molti docenti e da un piano organizzativo funzionante. E’ stato evidente per tutti che la pubblicazione in Internet era l’unico modo per rendere visibili i lavori di tutti gli alunni, anche quelli situati in plessi piccoli e distanti, visti i costi decisamente insopportabili della stampa su carta: Internet ha di fatto permesso a tutti gli alunni di diventare essi stessi degli editori.

Il  primo “segnale” di fumo è stato “avvistato” nel 1997 e la sua emissione è continuata fino ad oggi. Lo spunto è preso volutamente dai segnali inviati dagli Indiani d’America i quali li usavano per comunicare tra loro. Si tratta di un mezzo di comunicazione apparentemente primitivo ma utile per collegare le diverse tribù di quei popoli, allo stesso modo con cui altri popoli svilupparono sistemi diversi per inviare messaggi: il tam-tam dei tamburi, il suono dei tronchi cavi, i fischi, i modi, le incisioni sulla corteccia degli alberi, il suono delle trombe, del gong, i segnali di luce, le sventolare delle bandiere, i geroglifici degli egiziani ed infine la comparsa della scrittura.

Come sopra abbiamo avuto occasione di accennare, il giornale si compone di dodici rubriche cioè di dodici “spazi” dove esprimere il proprio pensiero e la propria esperienza.

Esse sono:

·        “Notizie e posta”, notizie dalle scuole e lettere dai lettori;

·        “Media”, idee e riflessioni su tutto quello che c’è in televisione, sui giornali, sul computer;

·        “Sport”, resoconti di attività sportive, di gioco-sport;

·        “Altre culture”, racconti, esperienze da paesi  lontani;

·        “Attualità”, commenti e riflessioni sui fatti del mondo;

·        “Verso l’Europa”, comunicare con la lingua straniera;

·        “Scienze”, ricerche, esperimenti, notizie dal mondo della natura e della tecnica;

·        “Tradizioni”, i nostri paesi nella geografia e nella storia, negli usi e nei costumi;

·        “Libri”, idee e riflessioni dal mondo dei libri;

·        “Lettori in erba”, i bambini delle scuole materne mandano i loro “segnali”;

·        “Consigli”, tutto quello che vorreste sapere, o consigliare, dalla coltivazione del basilico alla riparazione della bicicletta.

Nei 15 numeri pubblicati nell’anno scolastico 199972000, sempre con cadenza quindicinale, sono stati ideati, scritti e composti 180 articoli con una lunghezza media di oltre quattro pagine formato A4  e con oltre 1103 disegni e foto. Hanno partecipato tutte le 34 classi di scuola elementare e 9 sezioni di scuola dell’infanzia, del 3° Circolo di Sanremo, per circa 650 alunni.

Gli articoli, scritti dagli alunni e inviati via e-mail alla direzione, sono stati ispirati dalle attività didattiche ordinarie svolte dalla classe.

Dall’inizio della sua pubblicazione al 30 maggio 2000, “Segnali di fumo” ha registrato 136.973 accessi; in particolare 24.350 accessi fino a dicembre 1998, 56.626 nell’anno 1999 e 55.997 accessi nei primi cinque mesi del 2000.

E’ necessario altresì ribadire che scrivere articoli e leggere quelli che altri compagni hanno redatto, discutere sui vari contenuti o dossier telematici, utilizzare il computer per produrre, inviare o caricare i documenti ipertestuali che interessano sono tutte attività che si integrano nel programma scolastico quotidiano degli alunni e delle scuole.

I risultati più evidenti possono riguardare:

·        l’attivazione di un regolare scambio di posta elettronica tra i plessi del Circolo e la condivisione di progetti e di iniziative in rete telematica con altre scuole;

·        lo sviluppo di iniziative di documentazione delle attività della scuola come la realizzazione del sito Internet del  3° Circolo di Sanremo che ha offerto ai genitori e alla comunità locale una scuola più aperta e trasparente;

·        la collaborazione con i genitori;

·        la capacità di comunicare la cultura pedagogica della scuola;

·        la condivisione di progetti e iniziative tra i plessi scolastici del Circolo e la possibilità di partecipare a scambi e collaborazioni con realtà nazionali ed internazionali;

·        lo stimolo  al continuo miglioramento del servizio scolastico;

·        la presenza propositiva della scuola nel proprio territorio.

A supporto del nostro discorso, riferiamo alcune esperienze descritte dalle varie classi nell’anno scolastico 1999/2000, le quali hanno partecipato all’articolo “U balun a ventu” (sulla rubrica “Notizie e posta” del 20/10/99), partendo da un’esperienza vissuta in paese ai primi di settembre.

“Parlandone in classe quarta abbiamo scoperto che il bisnonno e il nonno di Mattia costruivano i “balui a ventu” tradizionali” Immediata è stata la richiesta di un’intervista al nonno e quindi la nascita dell’articolo “U balun a ventu … una volta” (sulla rubrica “Tradizioni” del 17/11/99).

Ma la curiosità dei bambini non era ancora soddisfatta, quindi siamo passati alla pratica costruendo un pallone con … un sacchetto della spazzatura, con tanto di intelaiatura e fuoco acceso all’interno, ed agli esperimenti sull’aria calda preparando così il terzo articolo “Il nostro balun a ventu” (sulla rubrica “Scienze” del 19/01/2000).

“Le cose che mi piace di più del giornalino sono le esperienze, per esempio: quando abbiamo fatto il sentiero con la maestra di scienze noi siamo andati su per il sentiero a raccogliere la terra e le piante. Un’altra cosa che mi piace del giornalino è quando andiamo a scrivere al computer (Alessio)” (sulla rubrica “Scienze” del 13/07/2000).

“Noi per fare un articolo del giornalino facciamo delle interviste ai nonni. Prepariamo il testo tutti insieme e dopo lo scriviamo al computer imparando sempre meglio ad usarlo. Poi scritto sul computer il testo, lo lavoriamo. Dopo tre anni che scriviamo articoli ci sentiamo in grado di prepararne uno da soli. A me il giornalino piace modificare il testo dell’articolo perché vedi tante scritte nuove. Secondo me imparo più cose ascoltando le interviste e scrivendo gli articoli che studiando a casa (Mariano) (sulla rubrica “Tradizioni” del 01/03/2000).

“Durante le elezioni dei rappresentanti dei bambini eravamo così compresi nella nostra veste di elettori che ci siamo completamente dimenticati di scattare le fotografie da inserire nell’articolo. Così, a cose fatte, abbiamo ricostruito l’ambiente e la maestra ci ha fotografato mentre noi interpretavamo le varie parti (Classe quarta)”. (sulla rubrica “Notizie e Posta” del 31/05/2000).